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Comunicato stampaPubblicato il 1 dicembre 2025

Espulsioni dal territorio del 2024: oltre due terzi eseguite

Berna-Wabern, 01.12.2025 — I giudici svizzeri possono espellere dal Paese gli stranieri condannati per aver commesso reati. Nel 2024 è stata registrata l’eseguibilità di 2446 espulsioni; alla metà del 2025, circa il 69 per cento delle persone oggetto di tali provvedimenti aveva lasciato la Svizzera sotto il controllo delle autorità. Questa percentuale continuerà ad aumentare: nelle settimane e nei mesi a venire, infatti, saranno eseguite altre espulsioni.

Nel 2024 l’80 per cento delle espulsioni sono state eseguite facendo ricorso a misure coercitive, mentre il restante 20 per cento su base volontaria. Circa il 40 per cento di coloro che hanno lasciato la Svizzera proviene da uno Stato UE/AELS e quasi il 60 per cento da uno Stato terzo. Nella maggior parte dei casi si è tratto di cittadini provenienti da Albania (247) Romania (190) e Algeria (136). Il 93 per cento di coloro che hanno lasciato la Svizzera è di sesso maschile, principalmente di età compresa tra i 25 e i 34 anni.

A fine 2024 la quota di espulsioni eseguite era quasi del 63 per cento (1535 persone hanno lasciato la Svizzera sotto il controllo della autorità). Poiché una parte delle espulsioni è stata registrata verso fine 2024 e l’esecuzione di tali provvedimenti richiede una certa preparazione, le espulsioni possono essere eseguite solamente nel corso del 2025. Secondo una prima analisi provvisoria, altre 130 persone circa la cui espulsione era stata registrata come eseguibile nel 2024 hanno lasciato la Svizzera sotto il controllo delle autorità nel primo semestre del 2025. Pertanto, alla metà del 2025 la quota di esecuzione delle espulsioni ordinate nel 2024 è cresciuta fino a raggiungere il 69 per cento circa e continuerà ad aumentare, considerato che è prevista l’esecuzione di altre espulsioni.

Nel 2023 erano state registrate 2250 espulsioni eseguibili; alla metà del 2024, circa il 73 per cento delle persone oggetto di tali provvedimenti aveva lasciato la Svizzera sotto il controllo delle autorità.

In Svizzera i giudici pronunciano le espulsioni quali misure penali di allontanamento e di respingimento. Queste prevedono l’allontanamento dalla Svizzera o dallo spazio Schengen, nonché il divieto di entrare nel Paese o nello spazio Schengen per un determinato periodo. La competenza per l’esecuzione delle espulsioni incombe ai Cantoni, che agiscono con il sostegno della Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Disposti circa 10 000 divieti d’entrata

Nel quadro dell’ulteriore sviluppo del Sistema d’informazione Schengen (SIS) la SEM ha introdotto il modulo eMAP (Misure amministrative e penali), che da marzo 2023 è utilizzato per registrare allontanamenti, divieti d’entrata ed espulsioni. Grazie ai miglioramenti in termini di qualità dei dati, quest’anno è possibile pubblicare per la prima volta le cifre relative ai divieti d’entrata.

Nel 2024 la SEM ha disposto complessivamente 10 146 divieti d’entrata, 345 dei quali poi revocati o sospesi. Quasi il 47 per cento dei divieti d’entrata disposti e attivi è riconducibile a entrate illegali. Un altro 23 per cento circa è stato disposto come conseguenza di partenze non effettuate entro i termini previsti, e il 20 per cento per scongiurare minacce alla sicurezza e all’ordine pubblici. La maggior parte dei divieti d’entrata (83 %) è stata disposta nei confronti di persone di sesso maschile, provenienti principalmente da Algeria (837), Siria (786), Marocco (708), Turchia (700) e Afghanistan (554).

Il divieto d’entrata è una misura di respingimento contemplata dal diritto in materia di migrazione, volta a impedire l’entrata in Svizzera o nello spazio Schengen per un determinato periodo di tempo. Nello specifico i divieti d’entrata vengono disposti se la persona interessata rappresenta una minaccia per la sicurezza e l’ordine pubblici o per la sicurezza interna o esterna della Svizzera, se la domanda per ottenere un permesso è stata respinta in quanto manifestamente infondata o presentata in modo indebito, o se lo straniero in questione non ha lasciato il Paese entro il termine impartitogli.